STORIA DELLE MARIAPOLI

Semi di fraternità: le Mariapoli

Nel difficile dopoguerra, quando stentano a rimarginarsi tra i popoli europei le ferite inferte dal secondo conflitto mondiale, ogni estate, sui monti del Trentino, nel nord Italia, al primo gruppo del Movimento nascente si unisce un numero sempre maggiore di giovani, famiglie, operai, professionisti, politici. Vi fanno visita personalità politiche come il Presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi. Si compone la Mariapoli, bozzetto temporaneo di una società rinnovata dall’amore evangelico. Si incontrano sud-tirolesi e italiani, francesi e tedeschi, che vedono sciogliersi odi e rancori. Le Mariapoli si ripetono tutt’oggi nei 5 continenti.

Sul loro modello sorgeranno nel mondo le ‘Mariapoli permanenti’, le cittadelle del Movimento, ora 35, a vari stadi di sviluppo; la prima nasce nel 1964 in Italia, a Loppiano. Oggi sono oltre 800 i suoi abitanti, di 70 nazioni.

La nota dell’internazionalità caratterizza ben presto il Movimento in rapida espansione, dapprima in tutta Italia, poi, dal 1952, negli altri paesi d’Europa e dal 1958 nei continenti. Nel 1959 saranno più di 10.000 le persone che giungeranno a Fiera di Primiero, nel Trentino. Sono rappresentati 27 Paesi dai diversi continenti. In quella Mariapoli e poi, nel 1960, a Friburgo, Chiara Lubich, parlando a gruppi di diverse nazioni dell’unità dei popoli, trasferisce al rapporto tra le nazioni la legge evangelica dell’amore, e propone di “amare la patria altrui come la propria”.

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